master wine export

Master in Wine Export: l’idea diventata realtà grazie al web

Chi è l’export manager del vino? Cosa fa? Una domanda che merita risposte ampie, così come ampie devono essere le conoscenze di uno specialista che si occupa di vendere il vino italiano all’estero.

Chi mi segue da un po’ su questo blog sa già che mi sono occupata sin dalla nascita del marketing e della comunicazione del progetto del Master in Wine Export Management, una mia idea che ho sviluppato e che non sarebbe mai potuta diventare realtà senza la collaborazione di un Ente di formazione (Orienta Formazione e Consulenza), di qualche buon consigliere e di molte cantine italiane che in questi anni di lavoro nel mondo del vino e dell’enogastronomia ho avuto il privilegio di conoscere da vicino.

Un progetto che mi ha appassionato subito e che si è trasformato in una bellissima sfida, un case-history che anche Ninja marketing ha voluto segnalare considerando la rapidità con la quale siamo giunti a risultati positivi in termini di posizionamento su Google e di inbound marketing.

Sabato prossimo (26 settembre) inizierà la seconda edizione. Sono emozionata e felice perché questo progetto è davvero un’idea che, grazie ad un team eccezionale, abbiamo trasformato in importante realtà.

Boom di domande di iscrizione. Ma come si fa?

master wine su google

Quella che vedi qui sopra è l’immagine della SERP per la query Corso wine export, una ricerca che molti interessati a fare un corso per diventare export manager del vino potrebbero digitare su Google. In questa pagina di risultati siamo in seconda posizione e questo ci ha portato tantissimi contatti al sito che è in realtà un semplicissimo blog ospitato – tra l’altro – su Blogger (neanche WordPress!).

Siamo arrivati qui grazie agli articoli, ai contenuti che a lungo andare ci hanno premiato e a distanza di più di un anno hanno mantenuto la loro rilevanza, lasciando a tutt’oggi praticamente invariate le posizioni raggiunte già dall’inizio del 2014.

Anche grazie all’ottimo posizionamento su questa ed altre SERP importanti, quest’anno sono arrivate oltre 200 domande di iscrizione e, nonostante i termini per le iscrizioni si siano chiusi ad agosto, continuano in queste ore ad arrivare.

Hai ancora qualche dubbio sul fatto che l’inbound marketing possa funzionare?

Analisi dei dati

 

Per avere una prova tangibile della conversione dei miei sforzi sul web in iscrizioni vere e per rendere immediatamente leggibili i dati, anche senza smanettare con Analytics o altri software per l’analisi del traffico, nella domanda per sostenere il colloquio al master ho inserito un item che riguarda il modo in cui, chi compila la domanda, è arrivato a conoscere il corso di studio.

Ho chiesto: “Come sei venuto a conoscenza del Master?”. Le possibilità di risposta che ho dato nel questionario sono 4:

  • L’ho letto sui Social Network
  • L’ho trovato su Google facendo una ricerca
  • Me l’ha consigliato un amico
  • Altro

 

Secondo quanto riportato dagli interessati, il 46% ha trovato informazioni facendo una ricerca su Google e il 44,2% è stato raggiunto dai social network (abbiamo utilizzato Facebook, LinkedIn e Google+, primariamente).

Contenuti che rispondono alle esigenze di chi li cerca

trovare la propria strada

Quando dico utilizzare i social oppure guadagnare posizioni su Google non mi riferisco alle campagne a pagamento che pure sono uno strumento utilissimo ma che, strategicamente, abbiamo deciso di non utilizzare in questo caso.

Per attrarre visitatori sul piccolo blog del Master in Wine Export Management e per raccontare la nostra idea di corso agli interessati ho scritto parecchio, dapprima su questo blog (che allora era molto diverso da com’è oggi) poi sul sito vinoexport.it, il dominio che ho scelto per il sito del corso. Oltre ciò ho segnalato il Master e il link al blog anche su altri siti web sui quali scrivo oppure ai quali ho avuto occasione di raccontare il mio mestiere, usando il Master in Wine Export come efficace case-history.

Il principio-guida che ha portato probabilmente anche il signor Google a ritenere il blog del Master degno di nota è stata la qualità dei contenuti che ho ritenuto di pubblicare e, naturalmente, la coerenza del blog, altro elemento importante.

Quello che ha portato, però, le persone a scegliere di inviare una richiesta di iscrizione, come ci dice chiaramente Alessio Beltrami, è stato un altro fatto importante, del quale chi si occupa di content marketing non dovrebbe mai dimenticarsi:

“La soluzione non è scrivere bene, usare un copywriting creativo o essere in sintonia con il cliente. Queste sono condizioni di base indispensabili per essere presenti online […]. Il successo, ovvero il momento in cui il cliente ti sceglie, dipende da un unico elemento: a differenza delle altre soluzioni sul mercato, offri una risposta che riesce a rispondere meglio ai suoi bisogni e alle sue esigenze”

[Come vendere con il blog aziendale, pag 75]

Tutto il resto è semina, cura, attenzione

I contenuti così realizzati sono stati poi diffusi – o come mi piace dire – seminati attraverso i canali social a disposizione, diffusi anche attraverso la newsletter dell’Ente. Ogni richiesta ha avuto una risposta ed una persona si è presa cura di ogni contatto giunto.

Quello che ho imparato sul campo è che il marketing è soprattutto attenzione, a prescindere dalla vendita. Sì a prescindere. Secondo me, se vuoi promuovere il tuo progetto oppure vendere un prodotto, devi decidere di prenderti cura delle istanze dei potenziali clienti ma anche di chi non lo è, di chi alla fine ha rinunciato, di chi è titubante, di chi è solo curioso.

Se decidi poi di lavorare sfruttando le potenzialità dell’inbound marketing, senza passare dalla pubblicità tradizionale (inserzioni, Facebook Ads, Adwords, manifesti), devi fare un altro sforzo grosso: cambiare prospettiva ed iniziare guardandoti allo specchio, cercando di comprendere innanzitutto la tua realtà.

Fai queste domande (alla tua azienda):

  • chi sei veramente,
  • qual è il tuo business,
  • chi sono le persone che fino ad oggi si sono rivolte a te,
  • quanti soldi puoi spendere,

 

e poi rispondi ai dubbi, alle incertezze dei tuoi interlocutori. Impara dalle loro domande. Ascoltali.

Le domande che rivolgono a te sono probabilmente quelle che rivolgono alla rete e che daranno modo alla tua attività di essere trovata al posto giusto, al momento giusto.

Più precise saranno le tue risposte, tanta più probabilità di successo avrai. 

È pensando tutto questo che la nostra idea di Master in Wine Export Management, nata nella migliore delle tradizioni in un pomeriggio di pioggia, è diventata quello che è oggi: un corso affermato, richiesto, con una piccola, grande storia e che sviluppa un business.

Come dice Fabio Di Gaetano, mio maestro di strategia, “Il business è il fine, il marketing il mezzo”.

Se hai un’idea da sviluppare, questa potrebbe essere la strada, ma per percorrerla devi conoscere prima la tecnica. Se hai qualche dubbio, contattami.

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